Santa Agnese

Dall’interno della bella Chiesa barocca di S. Agnese in Agone si può accedere nel sotterraneo, dove secondo l’antica tradizione, si trovava uno dei lupanari dello Stadio di Domiziano. Scendendo le scale della Cripta ci si trova di fronte un’opera dell’Algardi raffigurante S. Agnese con un Angelo; accanto c’è una lapide con questa scritta:

INGRESSA AGNES
HUNC TURPITUDINIS LOCUM
ANGELUM DOMINI
PRAEPARATUM INVENIT.

Che tradotto ha più o meno questo significato: Ingresso del luogo di turpitudini dove l’Angelo mandato da Dio intervenne a salvare Agnese.

Agnese, deliziosa tredicenne, ebbe le attenzioni del nipote di Diocleziano. Lo stesso Imperatore Diocleziano che il 24 Febbraio del 303 dichiarò il Cristianesimo fuori legge iniziando le persecuzioni nei confronti di chi
professava e di chi fosse solo simpatizzante di questa religione. Agnese, facendo voto di castità, si era consacrata totalmente a Dio. Il giovane nipote di Diocleziano, invaghitosi di lei, tentò di usarle violenza ma la ragazza lo respinse. Il giovane andò via con il cuore adirato; allora Diocleziano fece prendere la fanciulla e la fece rinchiudere nel Lupanare insieme alle prostitute dove, non protetta dalle mura domestiche ed esposta nuda, avrebbe subito violenza dallo stesso nipote.
Quando il ragazzo, recatosi al lupanare, tentò di possederla, giunse l’Angelo, lo toccò ed egli cadde morto ai piedi della fanciulla. Ma Agnese, presa da pietà, chiese l’intercessione del Signore e il ragazzo risuscitò. Ma questo smacco non le fu di grande aiuto, anzi Agnese fu accusata di stregoneria e la condannarono al rogo. Portata sulla pira e denudata, ebbe l’ennesimo miracolo. D’improvviso le crebbero i capelli che la ripararono dagli occhi curiosi e lascivi mentre le fiamme si divisero in due senza lambire il suo corpo. Alla fine, un soldato con un colpo di spada le trafisse la gola come
un agnello immolato e la giovane morì, proprio nel luogo dove oggi si trova la Cripta di Agnese in Agone a Piazza Navona. Era il 305.

Il suo corpo fu portato nella tomba di famiglia sulla via Nomentana, dove la figlia dell’Imperatore Costantino eresse una basilica in suo nome. Nel nono secolo i Papi portarono la testa di S. Agnese nella loro Cappella privata, finché nel 1900 Papa Pio X la donò a S. Agnese in Agone a Piazza Navona, dove ora si trova in un’apposita teca nella Cappella della Sacra Testa.