Altare Maggiore

Inizialmente l’altare doveva essere dedicato alla Santa titolare e la pala absidale, commissionata all’Algardi, doveva rappresentare un miracolo di Sant’Agnese.

A seguito della morte dell’artista , in un primo tempo l’incarico fu affidato a Ercole Ferrata e a Domenico Guidi che dovevano operare “in conformità” del progetto dell’Algardi.

Solo nel 1673 Domenico Guidi ebbe la commissione per realizzare la pala che venne esposta ufficialmente il 13 luglio 1688. Il grande rilievo in marmo bianco rappresenta con vibrante vivacità e avvincente compattezza la Sacra Famiglia con Santa Elisabetta, San Giovanni e Zaccaria.

Invece i lavori di costruzione dell’altare oggi visibile in Sant’Agnese in Agone iniziarono nel 1720 sulla base di un progetto di Carlo Rainaldi, poi ripreso da Ciro Ferri.

L’elevazione dell’altare è costituita da quattro colonne di verde antico sulle quali poggia un timpano sovrastato da angeli che recano la colomba con la palma simbolo del martirio.

La Chiesa nel suo insieme

La pianta a croce greca propone al centro della chiesa un ottagono che presenta sugli assi principali l’ingresso, l’abside e due cappelle laterali.

Nei quattro lati diagonali rispetto agli assi, tra coppie di colonne di cottanello rosso, si aprono quattro nicchie in cui sono posizionati altrettanti altari con paliotti in marmi preziosi sormontati da pale. Queste e i catini che le sormontano sono stati realizzati secondo il progetto decorativo al quale partecipò anche Alessandro Algardi.

Lo scultore non potè terminare l’incarico a causa della sua morte avvenuta nel 1654 e pertanto l’opera proseguita da due suoi allievi. Ercole Ferrata e Domenico Guidi.