Le origini

Piazza Navona, straordinario complesso urbanistico della Roma barocca, ha forma e dimensioni che derivano dall’antica arena dello Stadio di Domiziano (81-96 d.C.).

Lo stadio, considerato uno degli edifici più importanti dei suoi tempi, fu utilizzato probabilmente fino al V sec., quando iniziò anche la decadenza della città. Tra i fornici in rovina sorsero le chiesette dedicate a Santa Caterina e Sant’Agnese, giovinetta che la tradizione vuole avesse subito il martirio appunto in questo luogo. L’oratorio fu ingrandito e trasformato da papa Callisto II in una piccola basilica nel 1123 con l’ingresso principale nell’odierna via dell’Anima e l’abside verso il ”campus Agonis”, il campo di gara dello Stadio di Domiziano. Il termine Agone rimase a denominazione del luogo.

Nel periodo medioevale il Campo continuò ad ospitare giostre, corse e tornei cavallereschi, mentre le famiglie nobili si andavano concentrando nelle dimore sud ed ovest della piazza.

Nella metà del quattrocento una parte della famiglia Pamphilj, trasferitasi da Gubbio a Roma acquistò una piccola residenza su via dell’Anima alla quale furono successivamente accorpate alcune costruzioni limitrofe al fine di costruire un palazzo di rappresentanza.

Antica incisione raffigurante Piazza Navona in festa

Nel 1651 Gio. Battista Pamphilj, divenuto Papa con il nome di Innocenzo X, dopo aver intrapreso la costruzione dell’imponente palazzo di famiglia e adornato la piazza con una grandiosa fontana, decise di erigere una nuova chiesa sulla quale doveva esercitare lo “ius patronatus” la casa Pamphilj ed essere sepolto lo stesso Papa.